CARLO, GOLDONI & GIORGIO

di Carlo D’Alpaos, Giorgio Pustetto e Diego Teso – Regia Diego Teso
Scenografia e Luci Paolo Lunetta – Produzione La Banda degli Onesti

Le commedie di Carlo Goldoni sono fotografie di un’epoca: il confronto sociale, i conflitti generazionali, le contraddizioni e i valori di una società vi sono perfettamente immortalati dall’osservazione attenta e pungente del loro autore.
A distanza di 3 secoli cosa resta di quel mondo? C’è qualcosa ancora identificabile nel nostro vivere quotidiano? Che cosa possono dirsi due mondi così lontani se messi a confronto?

Le commedie di Carlo Goldoni sono fotografie di un’epoca: il confronto sociale, i conflitti generazionali, le contraddizioni e i valori di una società vi sono perfettamente immortalati dall’osservazione attenta e pungente del loro autore.
A distanza di 3 secoli cosa resta di quel mondo? C’è qualcosa ancora identificabile nel nostro vivere quotidiano? Che cosa possono dirsi due mondi così lontani se messi a confronto?

 

Ecco in alcuni flash I RUSTEGHI che si muovono con orrore a contatto con la società di oggi, SIOR TODERO BRONTOLON anziano dei nostri tempi spodestato da badanti e case di riposo, il dialogo tra mamma e “putta” di UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNEVALE recitato da una moderna coppia mamma e figlia, l’astuzia sfortunata di Arlecchino e Brighella sovrapposta agli espedienti di due sbandati di oggi ne La famiglia dell’antiquario.

E via così attraverso LE BARUFFE CHIOZZOTTE, LA LOCANDIERA, IL CAMPIELLO, indossando e smettendo i costumi dei personaggi Goldoniani, Carlo & Giorgio percorrono similitudini e contrasti nei rapporti umani, la famiglia, la casa, l’abbigliamento, il linguaggio, passando da citazioni testuali perfettamente aderenti all’oggi a rielaborazioni che amplificano il cambiamento ed il contrasto.

Ecco in alcuni flash I RUSTEGHI che si muovono con orrore a contatto con la società di oggi, SIOR TODERO BRONTOLON anziano dei nostri tempi spodestato da badanti e case di riposo, il dialogo tra mamma e “putta” di UNA DELLE ULTIME SERE DI CARNEVALE recitato da una moderna coppia mamma e figlia, l’astuzia sfortunata di Arlecchino e Brighella sovrapposta agli espedienti di due sbandati di oggi ne La famiglia dell’antiquario.

E via così attraverso LE BARUFFE CHIOZZOTTE, LA LOCANDIERA, IL CAMPIELLO, indossando e smettendo i costumi dei personaggi Goldoniani, Carlo & Giorgio percorrono similitudini e contrasti nei rapporti umani, la famiglia, la casa, l’abbigliamento, il linguaggio, passando da citazioni testuali perfettamente aderenti all’oggi a rielaborazioni che amplificano il cambiamento ed il contrasto.

E come se Goldoni in persona fosse atteso per tutto l’arco dello spettacolo, massimo testimone di questo paradossale confronto temporale, lo si sente presente, se ne sente il riso sornione e la penna sapiente, capace di affascinare e divertire il pubblico e gli stessi Carlo & Giorgio che riescono a trasmettere la sagacia e la modernità di un grande maestro che ha insegnato a guardare la vita con ironia a loro e a noi.

Come riescono Carlo & Giorgio a centrare anche questa volta l’obiettivo?
“Facile: conosciamo il problema! Anche noi Senza Skei dobbiamo, come tutti, reinventarci ogni giorno e riderci su”.

E come se Goldoni in persona fosse atteso per tutto l’arco dello spettacolo, massimo testimone di questo paradossale confronto temporale, lo si sente presente, se ne sente il riso sornione e la penna sapiente, capace di affascinare e divertire il pubblico e gli stessi Carlo & Giorgio che riescono a trasmettere la sagacia e la modernità di un grande maestro che ha insegnato a guardare la vita con ironia a loro e a noi.

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